L’autore

Riccardo Piazza nasce a Palermo nel 1987.
Figlio unico di buona famiglia, la sua infanzia è costellata dal silenzio.
È un bambino molto timido, solitario e taciturno. Spirito creativo, sin dalla più tenera età, grazie anche ad una famiglia profondamente legata all’universo dell’espressione artistica, legge tutti i libri che la zia gli mette a disposizione, con una forte predilezione per Italo Calvino, si avvicina presto alla musica che il cugino suona al pianoforte ogni giorno per gli studi del conservatorio e da adolescente alla pittura.
Completati gli studi liceali si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia, laureandosi in breve tempo con una dissertazione sulle significazioni degli universi linguistici.
Completa gli studi specialistici in filosofia presso l’Università degli studi di Milano, città nella quale vivrà per cinque anni.
Nel 2015 inizia ad insegnare, in qualità di docente di storia e filosofia, presso la scuola secondaria di secondo grado.
Rientrato a Palermo, oggi è anche un docente di sostegno specializzato.
Attualmente continua a scrivere ed a cercare disperatamente di dare un nome altro alle cose.
 

Sinossi

Entrare all’interno di una galleria d’arte può incutere un certo timore reverenziale.
All’ombra di un lumicino fioco vi è una forma umana non meglio definita che ci accompagna. Una raccolta di aforismi e di prose liriche rappresenta, agli occhi dell’avventore, lo stesso timore e tremore di cui sopra.
Questa raccolta è il frutto affrescato policromo di sensazioni, visioni, epifanie e consapevolezze che tradiscono continuamente la penna dell’autore.
Più ci si addentra più il tradimento diventa rivelazione, stanza dopo stanza, tarsia dopo tarsia, del volto umano, troppo umano.
Una quarta parete che filtra diafane sensazioni oscene, in luogo del pubblico, macchie che si fondono con la scena madre.
Ed è a questa umanità disarmante e angosciata che la guida della nostra galleria degli orrori ci vuole condurre, senza strattoni, con lenta dolcezza ottenebrante.
Passando attraverso le peripezie del linguaggio, il comico e l’ironico di pirandelliana memoria, i disvelamenti della psicologia freudiana e le essenze di apollineo e dionisiaco, il nostro cicerone ci attende al termine del percorso, contorniato da ritratti, con lo stesso lumicino di partenza ed il ghigno beffardo del satiro.